Rinforzi strutturali in frp

Rinforzi estradossali

L'idea di rinforzare le murature mediante l’incollaggio di elementi resistenti a trazione è tutt’altro che recente, tant’è che numerosissimi sono gli interventi già eseguiti – molti dei quali documentati in letteratura – e la loro efficacia sembra essere quella auspicata in fase di progetto. Rispetto all’acciaio, gli frp presentano resistenze paragonabili o superiori, ma sono immuni dalla corrosione elettrochimica. A ciò si aggiunge il fatto, forse meno importante ma comunque sempre a valenza positiva, che la posa in opera degli elementi in FRP è più agevole, stante la maggiore adattabilità dei prodotti alle superfici ed il ben minore peso specifico.

I rinforzi possono essere localizzati sui soli contorni in trazione ed avere sezione estremamente ridotta, comportando quindi contenuti apporti materici; Possono essere posizionati sia intradossalmente che estradossalmente seguendo le direttrici di scarico. I rinforzi servono principalmente per evitare o ridurre l'apertura delle cerniere in chiave(intradosso) e alle reni (estradosso) inoltre i rinforzi sono rimovibili e tendono a non alterare il comportamento d’esercizio e, nelle situazioni estreme, essi si limitano a collaborare con la muratura. Tutto ciò considerato, la tecnica in questione assicura indubbi vantaggi anche nella prospettiva del restauro e della conservazione.

In questo tipo di interventi vengono utilizzati rinforzi costituiti da tessuti unidirezionali di varie grammature i quali vengono incollati sulla superficie da rinforzare. Per l'incollaggio viene utilizzata una resina epossidica bicomponente preparata in situ con catalisi a temperatura ambiente. Per il metodo di calcolo ci si riferisce al Documento CNR DT200/2004. Talvolta, normalmente per incrementi di carico notevoli e per geometrie particolari si utilizzano anche delle perforazioni passanti e non con barre sempre in frp.

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